Perchè Bari non valorizza l’effetto San Nicola?

Nella Puglia modello di sviluppo turistico spiccano le preoccupazioni per le celebrazioni di San Nicola, amatissimo dalla città e un po’ da tutta la Puglia baresana, ma probabilmente – senza offesa per nessuno – tra i santi e le icone religiose più conosciuti e rappresentati nel mondo e in maniera più trasversale. Il patrono di Bari – città Porta d’Oriente si diceva una volta – è amatissimo da tutti: cattolici, ortodossi, copti, armeni, cristiani non cattolico-romani e da ampie parti del mondo islamico. Non c’è attesa per il Natale nel mondo che non si ricolleghi all’amato San Nicola. Il 6 dicembre cade appunto la festa invernale di San Nicola. I russi risparmiamo ma almeno una volta nella vita vogliono attraversare le bianche arcate delle mura di Bari per recarsi nell’algida chiesa che ospita le spoglie del santo vissuto intorno al IV secolo trafugate a Myra, oggi Turchia meridionale, da una sessantina di  pescatori e marinai baresi intorno alla fine dell’XI secolo.La festa dell’arrivo di San Nicola a Bari viene celebrata in questi giorni  – dal 7 al 9 maggio – con una rievocazione storica e un grande bagno di folla. Mai come quest’anno  il rito di maggio avrebbe dovuto ispirare un confronto internazionale sulle nuove emergenze mediterranee proprio sotto l’egida di San Nicola, che arrivò proprio dalle terre dove oggi c’è l’emergenza che scuote le fondamenta dell’Europa. Ma gli albergatori protestano per le poche prenotazioni come rimbalza dalla stampa locale. Possibile? Forse una prima spiegazione sta  nel fatto che anche a Bari è esploso l’effetto sharing economy.  Si stima che gli alloggi destinati ad affitti turistici temporanei siano oltre tremila in zona considerando anche ampiamente l’hinterland. E da tempo gli albergatori di Bari hanno denunciato il dilagare di questa tendenza. Probabilmente poi in una Puglia che sta lavorando al piano strategico per il turismo al 2020 non si è ancora investito a sufficienza per far diventare San Nicola un evento di risonanza turistica internazionale. Invece la ricorrenza storica e religiosa avrebbe tutte le caratteristiche per collocare Bari al centro dell’attenzione alimentando importanti flussi in un territorio ad alta vocazione all’accoglienza, e per costituire il vettore di un messaggio di pace e di solidarietà trans-mediterranea.