A Verona si gioca la sfida globale della lirica del futuro

Importante e forse per molti aspetti decisiva la partita del riassetto della Fondazione Arena di Verona. Vicenda relegata nelle cronache locali, ma che merita una attenzione internazionale. Per quello che è successo, per il luogo, per il ruolo e per l’importanza della vicenda, in un Paese che ha nella cultura e nel turismo asset fondamentali. Il passaggio è complesso. La via del risanamento e del rilancio, assai stretta e tortuosa. Sicuramente non indolore per molti. È un banco di prova importante però non solo per Verona o anche per Venezia – si discute in questi giorni anche di un maxi-polo dello spettacolo tra le due città sotto l’egida della Regione Veneto – il punto è che serve una soluzione di altissimo profilo. Un modello che guardi assai avanti e che  garantisca risorse e impegni adeguati al profilo dei valori in campo. Una soluzione che sia apprezzata e di riferimento in campo mondiale, perchè questo dovrebbe essere il punto di riferimento per ogni iniziativa. Una soluzione che sia capace di catalizzare verso i poli di produzione culturale risorse finanziarie nazionali e internazionali. L’Italia culla della lirica deve trovare la forza di fare scuola nel mondo. A Verona si gioca una sfida che deve segnare una svolta, condivisa e apprezzata nel mondo.

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