Il Ponce di Livorno e il Patrimonio Unesco dell’Umanità

Una breve riflessione su una esperienza che si vive solo a Livorno e forse in qualche area limitrofa. Mi riferisco al Ponce: un incontro con sapori e aromi, una carica di vitalità e allegria. Il Ponce, che riecheggia assonanze britanniche, è l’occasione per raccogliere i pensieri, e per passare momenti in compagnia, un rito che si dilata nel tempo. Tanta semplicità e anche tanto spessore. Non è un semplice caffè corretto, come qualcuno insinua. Ha il suo bicchiere – insostituibile – ha il suo luogo di elezione, qualche variante ma nel rispetto di una tradizione  consolidata. Caffè, rum fantasia,  la vela di limone bastano per una bevanda che nel suo gottino dà una motivazione unica. L’Unesco dovrebbe dare protezione a questi prodotti che condensano storia di un luogo, esperienze di socializzazione, testimonianza d’impresa e cultura materiale.

  • paola rastelli |

    ricordo Aldo Santini giornalista livornese che ha scritto:” E’ una birbonata che corrisponde ad una dose farmaceutica per indurti all’ottimismo” e” A Livorno il ponce
    e’ l’unico che si faccia prendere per il culo” visto che occorrono tre dita per reggere il
    gottino. Per me il ponce e’ stato un colpo di genio merito di chi l’ha inventato

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