Riparte il confronto mediterraneo su turismo, clima e ambiente: l’Italia prepara un piano nazionale

Nei giorni scorsi a Casablanca (Marocco) c’è stata una riunione del Comitato 5+5 (Tunisia, Marocco, Mauritania, Algeria, Libia, Malta, Francia, Portogallo, Italia, Spagna)  sul turismo. Per l’Italia ha partecipato Dorina Bianchi, sottosegretario Mibact con delega al turismo. Il tema: turismo, cambiamenti climatici e sicurezza nel Mediterraneo. Temi importanti in vista della Conferenza Onu di Marrakech di novembre sui cambiamenti climatici (Cop22).  Il summit di Casablanca si è chiuso con una dichiarazione congiunta che mobilita i rispettivi Governi a monitorare e affrontare il tema dei cambiamenti climatici all’interno del processo avviato dall’Onu (Cop22). Rinnovato l’impegno sul 2017 come anno del turismo sostenibile.

“Gli impatti – ha detto Dorina Bianchi alla Conferenza di Casablanca presentando gli impegni del Governo italiano – che sono stati stimati sulla base delle proiezioni evidenziate dal Progetto Europeo Peseta, mostrano come i Paesi del Mediterraneo, Italia compresa, risulteranno penalizzati da un clima più torrido, anche se meno di quelli di aree già al momento molto calde, come Africa e Medioriente, mentre paesi il cui clima al momento non è visto come una delle principali attrattive, come Canada e Russia, attrarranno in proporzione molti più turisti. Non è questo l’unico motivo di una deviazione del flusso turistico che si fa oggi sempre più preoccupante, lo sappiamo, ma i cambiamenti climatici non aiutano certamente. Il turismo invernale, ad esempio,  dipende in maniera preponderante dalla presenza di un livello affidabile di neve; così come sono evidenti gli impatti del cattivo tempo  sul turismo costiero. Occorre, pertanto adottare contromisure tempestive. Questo è un problema che deve preoccupare tutti noi e che ci pone di fronte a delle sfide che solo unendo i nostri sforzi potremo tentare di risolvere. Scambiando esperienze e informazioni, politiche e metodologie.Per contenere gli effetti in termini di perdita di competitività in Italia stiamo lavorando alla definizione del “Piano nazionale sull’ adattamento ai cambiamenti climatici”, che dovrebbe venire alla luce nel prossimo mese di dicembre.  Questo piano, tra le varie misure, punterà sulla sensibilizzazione degli operatori economici affinché trovino soluzioni per destagionalizzare e diversificare l’offerta turistica. Ridurre l’enfasi sul sole e sulle spiagge d’estate, ma attraendo turisti su  destinazioni costiere in un’ottica diversa del turismo balneare tradizionale potrebbe rappresentare una possibile soluzione. Nel frattempo, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per  mitigare gli effetti derivanti dai cambiamenti climatici, si sta adoperando per  rilanciare l’Italia come paese a vocazione turistica sostenibile. Abbiamo deciso di avviare una politica di sensibilizzazione e innovazione sul tema ‘turismo e sostenibilità’, consapevoli che lo sfruttamento delle risorse naturali influenza la nostra qualità di vita e la nostra economia. Entro il mese di settembre sarà adottato il Piano Strategico Nazionale sul turismo. Il Piano rappresenterà il pilastro fondamentale dello sviluppo sostenibile del turismo e con esso l’Italia intende porre al centro delle politiche nazionali il sistema e l’economia del turismo sostenibile. Per turismo sostenibile intendiamo tutte quelle attività (di carattere ambientale e non solo) che si realizzano sul territorio con l´obiettivo di tutelare, salvaguardare e riqualificare, in maniera innovativa, il nostro patrimonio culturale, artistico, architettonico ed umano, per noi, e per le generazioni future. Il turismo sostenibile è dunque una strategia di sviluppo economico e sociale. Una strategia di sviluppo che ha quindi come obiettivo il recupero, la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità che fanno del nostro Paese un posto unico. Il Piano  farà leva su un turismo culturale e sostenibile volto a valorizzare le risorse già presenti e le potenzialità ancora inespresse del Paese, nel rispetto dell’ambiente e del cambiamento climatico. La strategia di rilancio del settore parte infatti  dalla tutela e dalla valorizzazione dal nostro patrimonio ambientale e artistico, con l’obiettivo finale di valorizzare l’Italia dal Nord al Sud, dal centro alla periferia, dalla grande città al piccolo borgo. Stiamo operando una diversificazione dell’offerta, evitando di proporre solo le città, già mete turistiche tradizionali, come Roma o Venezia, ma promuovendo itinerari alternativi, fatti di cammini religiosi e borghi meno conosciuti. Cultura, sostenibilità e qualità sono i pilastri della  strategia italiana per il rilancio del turismo”.