Firenze è città-laboratorio in Italia per il turismo. Il Comune ha fatto decollare il progetto wedding per i matrimoni dall’estero, l’aeroporto accoglierà anche i velivoli più grandi e sarà collegato in pochi minuti al centro, la stazione Leopolda viene acquisita dal Comune, la Fortezza da Basso viene ristrutturata, l’area cittadina Unesco ha regole speciali per ambulanti, negozietti e ristoranti, le attività fieristiche gravitanti intorno a Pitti saranno sempre più sviluppate e integrate con la città, verrà incrementata l’attività congressuale con il Convention boureau. Nel frattempo ci sono investimenti infrastrutturali in cantiere per 1,5 miliardi. E ora si punta sul turismo di fascia alta – come sottolineano il sindaco Nardella e l’assessore al ramo Bettarini – alla presentazione del progetto Firenze yes please, elaborato da Felice Limosani. L’obiettivo è offrire il top del top della città, anche aprendo a visitatori qualificati case private d’eccellenza o favorendo visite a luoghi eccezionali e inediti con esperti. Insomma a breve sarà disponibile www.firenzeyesplease.com destination web site all’avanguardia frutto dell’intesa tra 11 grandi alberghi, professionisti del turismo e esponenti dell’amministrazione locale: Belmond Villa San Michele, Four Seasons Firenze, Hotel Helvetia & Bristol, Portrait Firenze, Savoy, Il Salviatino, Jk Place, Relais Santa Croce, St.Regis, Florence Villa Cora e Villa la Massa, questi i grandi alberghi che aderiscono, insieme a brand storici tra cui Pucci e Antinori, tra gli altri. L’obiettivo? Dare al visitatore esperienze uniche e favorire l’integrazione con la città, come visitare gli Uffizi con il direttore Eike Schmidt o l’Opera del Duomo con mons. Timothy Verdon, oppure ascoltare Andrea Bocelli o intrattenersi con Piero Antinori, Laudomia Pucci o Fiona Corsini. Esemplificativo il play off dell’iniziativa: arrivare come un visitatore, partire come un amico. Fondamentale la presenza online e il coordinamento pubblico-privato. A Firenze dicono che è solo l’inizio.
