Molfetta, a nord di Bari, punta a diventare il principale polo logistico-produttivo del sud Adriatico. Rotterdam e Shenzhen i modelli cui si ispira l’operazione. Di seguito la nota che illustra gli interventi.
Con i lavori per la realizzazione del nuovo porto commerciale, oltre a mettere in sicurezza il porto dai moti ondosi, Molfetta si candida a diventare il polo logistico più importante dell’Adriatico.
E’ in corso la costruzione del secondo braccio del molo di sopraflutto, una grande diga foranea che servirà a proteggere l’interno del porto e il canale di accesso dai venti settentrionali. Un luogo dove pescherecci e navi mercantili potranno sostare in sicurezza e trovare riparo in caso di maltempo. Lavori che vedranno la conclusione a maggio 2022 propedeutici a una nuova concezione del trasporto delle merci: dal mare proseguiranno il viaggio via ferro, grazie al progetto di sviluppo della zona industriale di Molfetta città dove è previsto l’insediamento di una delle tre Zes (zona economica speciale) di Puglia.
Molfetta cresce con i fondi dello Stato: in totale 55 milioni di euro finanziati di cui 26 milioni, impiegati in questa fase, per la salvaguardia, la sicurezza alla navigazione e all’ormeggio del bacino portuale.
Lavori con ricadute sociali ed economiche importanti. E dopo la priorità alla sicurezza, si passerà al dragaggio del porto per consentire l’attracco a Molfetta di navi Ro-Ro, cioè quelle in grado di trasportare automobili, autocarri e vagoni ferroviari, per poi passare alla realizzazione del porticciolo turistico e dei cantieri navali.
A regime, i lavori in corso daranno lavoro a una quarantina di persone. Ciò equivale a garantire alle maestranze, per lo più del territorio, stipendi per due milioni di euro fino a maggio 2022. Un dato in controtendenza e ancora più importante dopo la crisi creata dal Covid 19. Un benessere economico di cui beneficeranno anche le aziende locali da cui ci si approvvigiona dei metri cubi di pietre prelevate dalle cave locali utili per la realizzazione del nuovo molo. In tutto ne serviranno un milione di tonnellate, per 20 mesi, pari a un trasporto quotidiano di circa 60 camion. Lavori per i quali serviranno circa 100mila metri cubi di calcestruzzo, anche questo fornito da impianti di betonaggio del posto, per un fabbisogno quotidiano di 2mila tonnellate.
A segnare l’avvio del procedimento dei lavori del nuovo porto commerciale di Molfetta è stato un incontro a Roma nel giorno di Sant’Anna, il 26 luglio del 2017, con il plenum del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e l’Anac per poi tra il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, la Cmc di Ravenna, l’azienda vincitrice dell’appalto per la realizzazione dell’opera. Tre anni di preparazione durante i quali si è continuato a lavorare durante il lockdown per mettere a punto tutte le autorizzazioni.
“Molfetta cresce – commenta con orgoglio Minervini – il nuovo porto commerciale collegato alla Zona industriale farà della città la più grande stazione logistica merci dell’Adriatico meridionale. E il trasporto merci, dal mare direttamente sulle rotaie, significherà minore inquinamento e uno spostamento veloce delle merci che in meno di 24 ore potranno giungere anche in Nord Europa. Una visione politica lungimirante, di giunta e consiglio, che rende ancora più appetibile la nostra zona industriale su cui già è stato espresso interesse da parte di gruppi industriali stranieri che intendono collocare qui nuovi insediamenti produttivi con importanti ricadute occupazionali”