Da Firenze a Taranto Chiara Ferragni rianima i musei, via crucis per Osanna?

Effetto Chiara Ferragni sui musei. A Firenze con gli Uffizi in difficoltà post Covid ha fatto il botto. Un successone che ha messo a tacere i maldipancia di molti. Web impazzito. Social annichiliti dalla potenza mediatica della Ferragni che vale molto di più di tante griffe che non hanno una testimonial vivente. Dopo Firenze è la volta di taranto sulla strada per Lecce. A Taranto il Museo Archeologico ha fatto il botto al pari di Firenze. E’ bastato l’annuncio della Ferragni per scatenare il delirio dei fan e della dirigenza del Museo che ancora non crede ai propri occhi. tanti sforzi, tanti progetti, poi la Ferragni fa valere il suo potere e siamo tutti sulla cresta dell’onda. La bacchetta magica del web. A dirigere i musei italiani che una grande personalità della cultura e dell’archeologia, Massimo Osanna, custode fino a questo momento di quell’unicum che sono gli scavi di Pompei. Ora Osanna dovrà confrontarsi con l’effetto Chiara Ferragni. Se basta chiamare lei per volare il mondo cambia. Qualcuno ha detto subito che basta mettere la Ferragni al ministero della Cultura per risolvere i problemi. Mettiamola pure all’Istruzione. Chissà cosa sarebbe accaduto a Bruxelles. Invece di una mole di prestiti avremmo avuto tutto il Recovery Fund per noi, il summit europeo sarebbe diventato una enorme vetrina instagrammata. La Merkel avrebbe sfoggiato le infradito più cool. Insomma diamo spazio alla Ferragni: agli Esteri sarebbe fantastica, a Palazzo Chigi farebbe tremare Palazzo Matignon e l’Eliseo. Come rimpiango Umberto Eco, che ci fece riflettere sul Mike nazionale. Ma la fenomenologia della Ferragni sarebbe un capitolo ormai obbligato.