Si amplia con Solenida, sangiovese in purezza, la famiglia dei vini del gruppo Lunelli. Come sottolinea una nota dagli Anni Ottanta, nel segno di una strategia di diversificazione, la famiglia Lunelli ha affiancato al Ferrari Trentodoc la grappa Segnana, l’acqua minerale Surgiva, i vini fermi delle Tenute Lunelli, ossia quelli toscani di Podernovo, gli umbri di Castelbuono (spettacolare la cantina di design Carapace), i vini trentini di Margon (Pinot nero e Chardonnay) e infine uno storico marchio del Prosecco Superiore Docg di Valdobbiadene, Bisol1542. Completa il quadro delle attività il ristorante stellato di casa Ferrari, la Locanda Margon, alle porte di Trento.
In questi giorni in debutto ufficiale di Solenida della tenuta toscana di Podernovo (nella foto), nelle Colline Pisane. Solenida è nato dalla collaborazione con Luca D’Attoma, enologo di lunga esperienza in particolare sui vini toscani, e “pensato per rappresentare la massima espressione del territorio in cui nasce, uno splendido poggio vitato sulla Costa Toscana”. La famiglia Lunelli nel 2000 ha scelto di acquisire la Tenuta Podernovo, 80 ettari di cui 40 a vigneto, nel comune di Terricciola, in provincia di Pisa, caratterizzati dalla presenza di residui fossili, conchiglie depositate oltre 3 milioni di anni fa, quando queste colline erano ancora fondale marino. E proprio a una conchiglia, Solenidae, si ispira il nome della nuova etichetta. Costa Toscana Igt, Solenida è frutto – come sottolineano al Gruppo Lunelli – di una rigorosa cernita delle uve Sangiovese provenienti dalla selezione massale dell’antico vigneto presente nella Tenuta, vinificate parte in acciaio e parte in anfore. Come tutti gli altri vini di Podernovo, anche la nuova etichetta è certificata biologica e proviene da vigneti certificati “Biodiversity Friend”.
“Abbiamo lavorato sulla concentrazione del vino per riuscire a esaltare le caratteristiche del territorio – commenta Alessandro Lunelli, amministratore delegato di Tenute Lunelli -. Solenida rappresenta un equilibrio perfetto tra tecnologia all’avanguardia, come il progetto Animavitis, grazie al quale è possibile vendemmiare separatamente le microzone con grappoli piccoli e acini leggeri e concentrati, e antiche tradizioni, come il sovescio e la vinificazione in anfore”.
Solenida debutta con l’annata 2015. La produzione è di 50 quintali per ettaro, i terreni sono caratterizzati da sabbie limose con una buona componente di argille è una notevole quantità di residui fossili, come detto. Viene effettuata una premacerazione a freddo a 12° per 36 ore. Poi macerazione in acciaio per circa tre settimane al fine di estrarre colore e tannini nobili. La macerazione in anfore di terracotta (10% del vino) dura almeno tre mesi. L’affinamento viene effettuato in botti e barili di rovere (parte Francia e parte Slavonia), per 24 mesi cui seguono altri 24 mesi in bottiglia.
Come spiegano dal Gruppo Lunelli “il risultato è un vino rosso rubino intenso, ricco al naso, dove spiccano note di amarena e prugna, in armonia con sentori speziati; molto pieno in bocca, con una struttura solida e una trama tannica fitta, caratteristiche di un vino importante e longevo. La guida internazionale Wine Advocate lo ha valutato in anteprima nel 2019, con un punteggio di 91-93.
Dopo il lancio dell’Auritea, Cabernet Franc nel 2019, il Solenida “è un ulteriore passo avanti nel percorso di valorizzazione della Tenuta Podernovo e del territorio in cui opera, tramite l’adozione di tecniche all’avanguardia sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che della continua ricerca dell’eccellenza enologica” tutto all’insegna del rispetto dell’ambiente e sotto l’egida delle produzioni biologiche.