Vino e arte, Fabrizio Plessi veste d’oro Casanuova Nittardi Vigna Doghessa 2019 Chianti Classico

Vino e arte, nuova iniziativa nel Chianti Classico. Fabrizio Plessi veste d’oro Casanuova Nittardi Vigna Doghessa 2019. Casanuova di Nittardi è il Chianti Classico storico cui la famiglia italo tedesca Canali Femfert, proprietaria della tenuta, ha dedicato sin dalla sua prima annata un progetto d’arte che oggi, con l’annata 2019, è giunto alla 39a edizione, come si legge in una nota. Da ricordare subito che Nittardi è stata la proprietà toscana di Michelangelo Buonarroti dalla quale l’artista faceva arrivare il vino a Papa Paolo III. Un luogo dunque che ha l’arte e la cultura nel Dna.

Dal 1981 la famiglia Canali Femfert, galleristi tra Germania e Italia, si ripropone di esaltare il carattere di questo vino con un vestito su misura: per ogni annata, un artista infatti viene invitato a creare due opere, una per la carta seta e una per l’etichetta della bottiglia. Tutte sono oggi custodite nella cantina che ospita anche 45 installazioni sparse tra i vigneti. Tra i nomi degli artisti coinvolti in questi anni ci sono Emilio Tadini, Valerio Adami, Friedensreich Hundertwasser, Eduardo Arroyo, Mimmo Paladino, Yoko Ono, Tomi Ungerer, il pittore Pierre Alechinsky del Gruppo CoBrA, Dario Fo, Otto Götz e Hsiao Chin, Mikis Theodorakis, Johannes Heisig e molti altri.

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Per l’annata 2019 è stato chiamato Fabrizio Plessi, un artista contemporaneo a tutto tondo, noto a livello internazionale soprattutto per le sue videoinstallazioni legate allo scorrere del tempo e al rapporto primordiale e indissolubile tra uomo e ambiente, con un’attenzione particolare ad elementi come acqua e fuoco. “Fabrizio Plessi è riuscito a cogliere la “preziosità” di Vigna Doghessa – ha affermato Léon Femfert, che guida la tenuta portando avanti il progetto d’arte di famiglia -. In etichetta, un fluido dorato e in movimento racconta la natura cangiante di questa vigna, un’anima che nella carta seta è stata fotografata più volte in frangenti diversi per comunicare un messaggio ben preciso: l’intento di preservare la bellezza del suo grande ventaglio espressivo nel tempo.” L’opera dell’etichetta si intitola “L’oro di Venezia”, mentre l’opera della carta seta porta il nome di “The Golden Age”.

Nittardi può contare su 40 ettari vitati, condotti secondo la viticoltura biologica dal 2014, suddivisi tra Castellina in Chianti e la Maremma. La gamma vede nel Chianti Classico Riserva e nel Chianti Classico Vigna Doghessa i vini simbolo. La produzione complessiva si aggira sulle 150mila bottiglie, per oltre il 90% esport2nittardi_alcune-etichette-dartistaate all’estero.