Napoli e Palermo. Città gemelle di un Sud complesso, tormentato e passionale? Capitali del mistero questo sì, ricche di storia e cultura della vita umana. Accomunate oggi nella proposta turistica – interessante – della riscoperta dei luoghi attraverso i percorsi che oggi definiremmo a luci rosse. Ovvero i percorsi del mestiere più antico del mondo, se piace di più. Del resto ricordo che uno dei modi più interessanti di visitare Pompei o Ercolano -gioielli dell’anticità alle falde del Vesuvio – è proprio quello di seguire i simboli sessuali che indicano ancora oggi agli angoli delle strade dove trovare le case di piacere. Aggiungo anche che celebri mostre internazionali hanno fatto conoscere a tutto il mondo la raffinatezza dell’arte figurativa erotica di epoca classica romana. L’esempio più celebre? Il percorso iniziatico della Villa dei Misteri di Pompei, si potrebbe dire. Ebbene Napoli e Palermo accomunate dalle donnine allegre, oggi, per i turisti interessati a riscoprire atmosfere e luoghi dimenticati o sottaciuti di due città che sfidano i millenni. A Napoli c’erano oltre 900 case di piacere e attraverso le storie e gli aneddoti è ancora una volta Nartea a mettere in scena uno spettacolo itinerante dal titolo inequivocabile: Meretrices, che lega l’antico e il moderno. Voglio solo ricordare, non me ne voglia nessuno, quante splendide e commoventi canzoni napoletane, vera poesia in musica, sono state composte o ispirate dalle molli atmosfere delle case di piacere o dalle meretrici d’elezione dell’epoca. Così come a Palermo è la Tacus a proporre i percorsi che nel capoluogo siciliano, fondono piacere, letteratura, politica e, perchè no, anche occulto. Un modo innovativo per accostarsi al vissuto delle città? Credo di sì. Napoli e Palermo, come Amsterdam, Londra, Parigi, Berlino. O anche Las Vegas, se vogliamo.