Champagne, emozione e condivisione. Ma in questo caso anche esperienza intensa e assai raffinata ed elegante. La storica Maison Piper Heidsieck, fondata nel 1785, su impulso del giovane ma lungimirante chef de cave Emilien Boutillat (enologo e ingegnere agricolo nato e cresciuto nella regione Champagne, praticamente in una vigna di Pinot Meunier) ha deciso di lanciare il progetto Hors Serie, un prodotto dai tratti unici che fa leva sul grande patrimonio vinicolo delle cantine storiche. La Maison oggi fa capo a Européenne de Participation Industrielle (Epi) guidata da Christopher Descours.
In pratica, come in questo caso, una serie limitatissima che parte appunto dal 1971, vini a dimora dinamica da quel dì, con sboccatura 2021 e dosaggio 10 con Chardonnay 2019 che ha fatto a meno della malolattica. In bottiglia troviamo vini da 12 cru (Pinot nero e Chardonnay), assemblati a suo tempi da Claude Demière, che oggi è stato accanto a Boutillat in questa operazione di archeoenologia.
Insomma, una svolta storica nella politica della Maison – che in Italia ha rilevato la storica cantina Biondi Santi a Montalcino, culla del Brunello – ed una esperienza da veri intenditori ed anche assai fortunati. Nella stessa Parigi ci sono pochissimi posti dove sarà possibile stappare una bottiglia di Piper Heidsieck Hors Serie 1971.
Come sottolineano Boutillat e Celine Machado, tra i top manager della Maison, l’archivio enologico della Maison è ampio, con bottiglie a dimora che risalgono anche ai primi anni del secolo scorso.
Così, dopo aver tenuto a battesimo, un maturo cinquantenne, non possiamo escludere che Piper Heidsieck, se ci saranno le condizioni ovviamente, vorrà sorprendere collezionisti, intenditori e appassionati con una edizione esclusiva e centenaria.
“Ho raccolto l’eredità dell’annata 1971 e ho voluto reinterpretarla con una nuova sboccatura per poterla condividere con tutti. È una splendida opportunità per regalare un viaggio nel tempo” ha detto Boutillat.
Ricostruendo la storia delle bottiglie alla Piper Heidsieck si sono resi conti che avevano davanti anche un fatto eccezionale. “Senza alcun preavviso, a fioritura già ben avviata, il 17 giugno 1971 temporali e grandine devastarono i vigneti, distruggendo la maggior parte delle uve in tutta
la regione della Marna. La Champagne non subiva un fenomeno meteorologico di tali
proporzioni dal 17 giugno 1722, secondo il Journal de la Régence dell’epoca. In agosto ancora temporali, aggravati da venti devastanti. Fortunatamente a settembre, appena prima della
vendemmia, il tempo tornò di nuovo caldo” e così oggi possiamo avere la Hors Serie 1971.