Anteprima di Cracco in Galleria: stellare Dom Perignon 2009, molto bene ostriche Amélie e mozzarella, deludente risotto e fegatini

Ieri presentazione ai giornalisti del palazzo gourmet dello chef Carlo Cracco nella Galleria di Milano. Sale stile Ottocento, bistrot, cantina di eccellenze tra Francia e Italia. Qualche notazione a margine della giornata che ha elettrizzato Milano, a partire dal sindaco Giuseppe Sala che ha giustamente riconosciuto il valore per la città e per l’Italia se vogliamo di questa operazione.

Eccezionale il Dom Perignon (gruppo Lvmh) millesimato del 2009 servito in bottiglie magnum. Rara finezza. Un grande champagne, ottimo per l’occasione.

Nel Fumoir Anni Venti, con raccolte di sigari d’annata nelle teche, accanto alla sala ristorante e al salottino, viene servita una prelibatezza:

Ostriche, mozzarella, sale nero e crema di latte al pepe, da gustare insieme al Dom Perignon 2009. Scelta davvero azzeccata. Soluzione dal gusto lungo e di spessore, accostamento assai raffinato. Eccezionale sinergia di spunti. Le ostriche sono prodotte in Francia, nella Charente Maritime, dalla Maison d’Huitres Amélie al debutto ufficiale in Italia con un posizionamento stabile nell’offerta di Cracco in Galleria. La varietà scelta in questo caso (si veda la foto) – delle quattro di Maison Amélie – è la Fine de Claire Verte, parte del top di gamma. Insomma, un’esperienza da non mancare.

Arriva poi nelle stanze dall’atmosfera antica una  seconda proposta:

Risotto giallo e fegatini. Qui non ci siamo. Risotto troppo ricco, fegatini così così. Perplessità. Sembra un’offerta un po’ buttata lì. Strano. Il tutto non si rapporta più di tanto con lo champagne.

Scendiamo nell’ascensore d’arte al piano terra che dà sulla Galleria Vittorio Emanuele. Il caffè è discreto ma non ricercato come il luogo vorrebbe. Vetrine con dolci e cioccolatini, ma non sono da assaggiare, solo da esposizione ci viene detto. Quindi occasione rimandata.

Molto interessante la visita in cantina, dove sarebbe anche emozionante una esperienza gourmet. Forse il posto che ha buoni spunti di originalità e che sollecita la curiosità vista la composizione degli scaffali, con vini di eccellenza. Non troppi ma di gran valore: Masseto, Sassicaia, Gaja, per citarne solo alcuni nella teca in fondo.

Oggi il debutto ufficiale.  Certo Cracco rinforza quel distretto della ristorazione stellata che si sta concentrando nel cuore di Milano.