Cineturismo, una fiction e un libro per scoprire i misteri del Gesù Nuovo di Napoli

A Napoli storie, leggende e misteri fanno parte dei luoghi. In questi giorni, nel cuore del centro storico si girano le scene di una fiction con Sergio Castellitto che riproporrà  un celebre lavoro di Eduardo De Filippo: Non ti pago. Fiction sul filo dell’ironia di ispirazione pirandelliana in salsa partenopea sulle relazioni tra persone e sui microcosmi sociali e familiari in una Napoli che fu. E i luoghi contano.

Uno dei set è situato davanti alla Chiesa del Gesù Nuovo una delle chiese che costituiscono una sorta di unicum nel panorama della storia dell’architettura. E come sempre accade a Napoli, un monumento che invita ad andare oltre le apparenze per scoprire una vicenda assai intricata dipanatasi intorno al 1500, in piena dominazione spagnola, che si sviluppa su diversi piani: lotte per il potere economico, strategie per influenzare gli equilibri politici tra Napoli e l’Europa, i rapporti tra gli ordini religiosi, Gesuiti in pole position, e il potere dei rappresentanti spagnoli, il ruolo dei banchieri genovesi, Grimaldi in primis, sostegno finanziario delle grandi casate, ma poi architetti all’opera per realizzare progetti che assicurino rilevanza e visibilità, un contesto al quale non è del tutto estraneo lo stesso Michelangelo Buonarroti.

Insomma, ritornare a Non ti pago per riscoprire il Gesù Nuovo: ma è solo l’inizio di un percorso che si sviluppa con i capitoli del volume dello storico dell’architettura Gregorio Rubino (calabrese di nascita ma partenopeo di adozione) dal titolo emblematico: Michelangelo, i Gesuiti e il mistero del Gesù Nuovo, per le Edizioni Clean. Siamo nel 1.500 ma certe vicende di finanza immobiliare, allora come oggi, sono ammantate di mistero e di verità nascoste, e di sicuro gli immobili e i luoghi nella fraseologia architettonica raccontano il messaggio che il progettista ha voluto rendere chiaro.

E così Castellitto non poteva, tra gli altri, scegliere set  migliore del Gesù Nuovo per farci immergere nel fiume corrente della complessa cultura partenopea.