Marketing, con Crocca la pizza modello Bari passando dal Cairo a Roma

Dalla pizza a portafoglio (come si dice a Napoli) al portafoglio delle pizze, come ricordano gli esperti di finanza e marketing. Questa la strada dei protagonisti di Pizzium e dintorni che stanno appunto sviluppando un portafoglio di marketing con segmentazione di modelli e stili di consumo. Accanto alla alla rete partenopea Pizzium, nelle cui pizzerie si degusta sotto l’egida del compianto ma sempiterno Diego Maradona, stanno fiorendo Marghe, Giolina e soprattutto Crocca (non manca il dolce, con la pasticceria Gelsomina). Crocca, con tutto il rispetto per la scrocchia romanesca e le virtù della panificazione all’egiziana, mi è parsa tanto modello Bari, non foss’altro che per la presenza di ambienti raccolti e le scaffalature molto grandi di libri. Così il polo della pizza che si raccoglie intorno a Pizzium – modello di business promosso da Saturnino e Arbellini – si sviluppa un ventaglio di offerta che va dal modello partenopeo a quello un po’ più scicchettoso, dalla Milano Anni 70/80 a una maggiore propensione gourmet. A riprova della profondità e dell’ampiezza che il mercato del consumo di pizza ha sperimentato negli ultimi anni, sulla spinta anche dei prodotti certificati e delle filiere produttive controllate. Insomma Crocca. Marchio in sviluppo, sulla spinta anche di quel sottile legame carsico tra il capoluogo pugliese e quello lombardo. Insomma una pizza sottile e croccante come te la servirebbero in Piazza Ferrarese, ma il sound e il mood dei locali sono quelli della Milano di 40 anni fa e oltre. Pare di capire poi che Pizzium si prepara a un consolidamento attraverso la concentrazione delle varie attività oggi gestite da società diverse ma coordinate. Preludio forse di un ulteriore salto di strategia o di nuove partnership. Intanto possiamo goderci una scrocchia con friarielli. Una invenzione gourmet delicata, che unisce Napoli, Roma e Bari, passando idealmente dal Cairo.